La produzione di freddo artificiale, con lo sfruttamento dei cicli termodinamici che richiedono sostanze quali CFC, ammoniaca o isobutano, ha un forte impatto sull'ambiente. (qui è riportata un'inchiesta)
I CFC sono già stati aboliti nel 1990 in quanto causa dell'allargamento del buco nell'ozono, e al loro posto viene usato l'isobutano, che, per quanto sia meno inquinante, è infiammabile.
Al di là dei processi di produzione del freddo, anche l'aria condizionata in sé porta dei rischi per la salute umana: se se ne fa un abuso, si possono avere riscontri negativi soprattutto sull'apparato respiratorio e scheletrico (patologie faringee, tosse, mal di gola nel primo caso, contratture muscolari o emicrania nel secondo). Ciò è evitabile mantenendo alcuni accorgimenti: pulire i filtri, non restare a lungo esposti (e in modo diretto) all'aria, mantenere una differenza di temperatura di massimo 4°-5° C tra l'interno rinfrescato e l'esterno, per evitare shock termici.
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